come abbiamo visto nella serata del 7 novembre, i condizionamenti esterni(famiglia, scuola, religione, media e social network, nonchè colleghi, amici, vicini di casa) in alcuni casi possono essere devastanti. Si pensi, per esempio ai risultati che può produrre una setta sui propri adepti, che accettano qualsiasi ordine senza giudicare.
..il senso comune espresso dalla nostra società ritiene che ci sia differenza tra una setta e le regole trasmesse da ambienti istituzionali come famiglia, comunità religiose o società civile. Ma il buon senso o meglio, il nostro spirito critico deve dirci che non c’è nessuna differenza se noi stessi non sottoponiamo le regole a critica precisa e costruttiva, in particolare, se non verifichiamo la coerenza delle stesse regole con il nostro reale benessere.
Molti, ad esempio sostengono che seguire i gruppi di crescita personale sia considerato al pari di frequentare una setta, per il semplice fatto che in essi non sempre vengono espresse le regole allineate con quelle usuali. In realtà non è cosi, e come accade per la nostra Associazione ATLA Formazione, viene posta alla base di queste regole la loro valutazione critica.
Paradossalmente hanno maggiori caratteristiche di setta:i dogmi di una multinazionale o una famiglia dove non vengono mai discussi gli ordini di un capofamiglia.
Un altro processo formato dai condizionamenti sono gli IDOLI, che spesso ci fanno sopravvivere, ma non vivere.
Gli idoli sono concetti, gruppi, persone, oggetti a cui affidiamo ciecamente la nostra vita con la speranza che ci ricambino con gioia, serenità e felicità.
Anche essi possono derivare dalla nostra educazione(famiglia, scuola) o dalle nostre esperienze( adesione a determinati gruppi)
La differenza sostanziale è che chi li adora ciecamente dimentica il buon che deve esserci, e lo da per scontato.
Allora come facciamo a liberarci dalle sette e dagli idoli?
Semplicemente con una autoverifica molto critica: se l’idolo migliora la nostra qualità di vita o no.
SE NON LO FA’, ABBATTIAMOLO!
Alberto